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Burger Erbivori.

Siccome le foto fashion sono per lo più in verticale ed io, reduce da un’adolescenza tormentata dal connubio viewer di Windows 98+PentiumI, non sopporto le foto verticali, dovrò compensare i miei squilibri con foto orizzontali di cose commestibili.

Ieri pomeriggio, stremata da una giornata chiusa in casa a trascinarmi, starnutendo, dal divano alla sedia e dalla sedia al divano, ho raccolto le ultime forze per preparare qualcosa che adoro: i burger di soia.

Burger di soia.

Ingredienti.

(per 6 burger)

70 gr di soia disidratata in fiocchi
1 cipolla bianca (alta circa 7 cm, eh)
1 spicchietto d’aglio (ma piccolissimo)
1 mazzetto di prezzemolo
12 pomodori ciliegini senza la buccia che vi sono avanzati dal compleanno di Fidanzato
3 cucchiai di farina di ceci
9 fette biscottate sbriciolate finissime (se non vi siete ricordati di comprare il pan grattato)
1 cucchiaino di semi di finocchio
1/2 cucchiaino di sale
1 pizzico di noce moscata
1 pizzico di senape (in polvere, oppure anche 1 cucchiaino di salsa va bene)
1  e 1/2 cucchiaino di dado da brodo (io l’ho fatto in casa, per questo lo misuro in cucchiaini)

Procedimento.
Datevi una lista di buoni propositi (NON starnutire e NON sospirare sull’impasto, NON respirare col naso mentre riducete la cipolla in piccoli quadrotti, NON schizzarvi mentre frullate col frullatore a immersione, NON ridurre il piano di lavoro ad un campo di battaglia), indossate il vostro homestyle outfit preferito e partite.
In un pentolino preparate il brodo, portando ad ebollizione 3 bicchieri d’acqua e il dado. Quando comincia a bollire, spegnete la fiamma (anche soffiandoci sopra, ma è sempre meglio utilizzare l’apposita manopola) e immergeteci la soia disidratata per una decina di minuti (10 vanno più che bene).
Nel frattempo riducete la cipolla, l’aglio, il prezzemolo e i pomodori in piccoli pezzi e metteteli in un’insalatiera insieme ai semi di finocchio  (o in uno di quei contenitori alti che vengono usati per immergere il frullatore ad immersione).
Sfoderate a questo punto il frullatore ad immersione con una faccia pazzoide e immergetelo nell’insalatiera, provocando l’ira di tutti quelli che nel frattempo, attorno a voi, stavano al telefono con qualche parente, parlando del vostro raffreddore.
Dopo esservi schizzati di succo di pomodoro ciliegino e cipolla il vostro outfit preferito, riponete il frullatore e aggiungete al frullato la farina di ceci, un cucchiaio per volta, in modo da farla assorbire per bene.
A questo punto la soia sarà diventata bella cicciotta: scoliamola e strizziamola bene e aggiungiamola al composto.
Mescolare e aggiungere il sale e le altre spezie. Asciugare l’impasto con le fette biscottate sbriciolate, dividerlo in 6 porzioni e formare i burger (per) erbivori.
A questo punto possono essere impanati e poi fritti (2 minuti per lato in una padella con poco olio caldo) oppure arrostiti cuocendoli senza olio su una padella antiaderente caldissima (3-4 minuti per lato).
Io li ho fritti per far dispetto al mio fegato e accompagnati con patate rosse fritte e maionese di riso.
Le foto sono state scattate ai sopravvissuti, il giorno dopo. E’ vero, la pannocchia non ci stava a fare proprio nulla, ma è stata coinvolta anche lei.
A true story.

Per realizzare questa ricetta, gli unici buoni propositi rispettati sono stati quelli relativi allo spargimento di germi nel cibo.

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